CG 1.1 In ricordo di Mario Galzigna
Primo incontro collettivo Guaraní – “In ricordo di Mario Galzigna”
Nella serata di Martedì 12 Gennaio il Gruppo BDF riunitosi nel Collettivo Guaraní ha inaugurato il nuovo ciclo di seminari per l’anno 2021.
Il primo incontro è stato intitolato: “In ricordo di Mario Galzigna”. Mario Galzigna era un grande pensatore e studioso, che grazie al suo viaggio in Brasile aveva potuto conoscere i Guaraní, un popolo locale che lo aveva profondamente colpito. L’intento di questa prima serata è stato quello di ricordare e ringraziare una persona così importante, prematuramente scomparsa, ma, anche diffondere il suo sapere a chi ancora non aveva avuto l’occasione di conoscerlo.
Alla serata hanno partecipato la famiglia di Mario e numerosi colleghi e amici. Sono stati molteplici e toccanti gli interventi che si sono susseguiti.
Gerardo Favaretto ha aperto il suo intervento ponendo una domanda alla quale non è semplice dare risposta “di quanti Mario si può parlare?”. Secondo Favaretto, la risposta può essere racchiusa nel tema dell’eteronomia e della complessità. Temi che poi emergono anche durante interventi di altri partecipanti e che sottolineano ancora una volta, la predisposizione di Mario Galzigna a numerosi interessi e passioni.
Laura Liberale rievoca Mario come un “bellissimo polimorfo”, come colui che grazie alla sua generosità, generatività al coinvolgimento e alla passione era sempre in cerca di nuovi apprendimenti, spunti, collegamenti.
Claudia Boscolo lo ricorda come un portatore di numerosi talenti e passioni, in grado anche di fonderli. Egli era, inoltre, caratterizzato da una grande umiltà e semplicità che gli permetteva di trattare anche argomenti molto pesanti in contesti e con linguaggi accessibili ai più.
Pietro Barbetta descrive Mario con queste parole “uno dei miei migliori amici in assoluto, assieme a Marcelo Pakman. Credo che non scorderò mai tutto quello che è stato detto di lui”. Parole nostalgiche e tenere hanno caratterizzato il suo intervento.
Enrico Valtellina ha riportato alla memoria, con molta emozione, i lavori di traduzione e le collaborazioni con Mario. Un’altra sua caratteristica era quella di riuscire a pre-vedere le potenzialità non solo proprie ma anche degli altri.
Sul finire il figlio Matteo, pianista e musicista, ha preso parola. Il suo intervento racchiude immagini e ricordi commoventi. Il suo bellissimo intervento si può riassumere nell’immagine, per Matteo molto significativa, del padre che suona il pianoforte. Questa immagine ha il potere di sottolineare, ancora una volta, la profondità, la poliedricità e le numerose passioni di Mario Galzigna. Per approfondire questo primo incontro è possibile leggere l’articolo In memoria di Mario Galzigna disponibile su Ibridamenti.
Benedetta Satta