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BDF 1.5 – desiderio e Monique David-Ménard

 

BDF 1.5 “desiderio e Monique David-Ménard”

 

 

 

 

Il quinto incontro è stato particolarmente piacevole, siamo stati più concreti parlando di desiderio e Monique David-Ménard ci è stata particolarmente utile per capire Deleuze quando, riferendosi al plateau continuo di intensità che vibra su se stesso, critica l’idea di una parte della psicoanalisi che concepisce il desiderio come mancanza di un oggetto trascendente. Deleuze dice: “il desiderio non manca di nulla”, insomma propone un’idea di desiderio immanente che supera, come hanno notato Andrée e Beatrice, l’idea di possesso e, come hanno notato gli altri, quella di scarica energetica. Insomma il problema dell’orgasmo, il dionisiaco come differimento e non come scarica. Bello davvero. Questo ci porterà a capire meglio, credo, la differenza tra esercizio (askesis), da un lato, e ascetismo come rinuncia, che fonda l’idea di “natura” nella cultura occidentale. “Un plateau continuo d’intensità si sostituisce al climax” diceva Bateson. Bali, l’erotica cinese, il Tao, la contemplazione di un’opera d’arte, la conversazione e altre pratiche di piacere.